San Galgano ed Eremo di Montesiepi
L’abbazia cistercense di San Galgano è l’icona più forte della Val di Merse. Storicamente e architettonicamente è uno degli edifici religiosi più importanti del senese e costituisce l’espressione più autorevole in Italia dello stile gotico-cistercense.
L’abbazia di San Galgano, uno dei luoghi più suggestivi negli itinerari della spiritualità toscana,è passata, in nome del federalismo culturale, dallo Stato al Comune di Chiusdino, paese natale del santo cui il complesso è dedicato. La costruzione dell’abbazia cominciò nel 1218 per iniziativa dei monaci cistercensi, che con la loro rete di monasteri rivoluzionarono la spiritualità medioevale sancendo il passaggio dal monachesimo degli eremiti a una religiosità più ancorata alle esigenze anche economiche dei territori. L’abbazia di San Galgano costruita in tempi rapidi prosperò per oltre un secolo, acquisendo un ruolo di rilievo nella ricca economia della zona e nelle stesse istituzioni della città di Siena.
Il lento declino cominciò nel 1348, quando gli attivi monaci cistercensi vennero falcidiati dalla peste nera. Persa l’autonomia dopo un lungo contenzioso con Siena, nel 1576 pare che nell’abbazia di San Galgano abitasse un solo monaco. Dopo un incerto tentativo di restauro, le piombature del tetto furono vendute, gli infissi e gli arredi saccheggiati. E oggi quel che resta dell’intero complesso monastico sono delle maestose mura con le navate e alcune sale, tra cui quella splendida del refettorio. Abbastanza per colpire i visitatori, italiani, ma soprattutto stranieri, attirati in questo luogo isolato e suggestivo.